Dopo le regionali Renzi davanti ad un bivio. Dalla luna di miele a quella… di fiele?

Siamo ad un bivio: aut…aut.

O – in preda ad un irrefrenabile renzismo d’antan -  Renzi, con i renzisti a far da pretoriani, avanti tutta e per tirar diritto. Con un po’ d’aritmetica a dar loro il fondamento della ragion pura. Ma molto meno - penso – quello della ragion pratica. “Tot Regioni prima di me, dopo tot Regioni con me…”. Ed il conto  dei numeri torna. Se qua e là si perde è solo per colpa della sinistra interna-esterna, della Bindi, di Cofferati,  quindi avanti tutta con gli asfaltatori. Con la pretesa singolare di esigerne i voti, da quelli di sinistra, ma pure il loro inerte e sofferente silenzio, quindi… rottamiamoli ben bene. Alla svelta, prima che abbiano il tempo d’accorgersene e di gridare.

O viceversa – consapevoli che l’aritmetica non sostituisca la politica - non privarsi d'un qualche pensiero più realistico e d'una qualche preoccupazione in più.

Del tipo:

Nel triangolo delle Bermuda (che ruota attorno alla Presidenza del Consiglio) spariscono i problemi politici del Paese, di Regioni e di Città? C’è o no un calo vero del PD rispetto alle europee?  De Luca, con i De Mita ed i Cosentiniani, ed i prossimi guai con la Severino, ha un qualcosa a che vedere per davvero con il renzismo?  Emiliano, poi, renzista pure lui con la sua grande coalizione dall’Udc a Sel, e la sua propensione per un governo coi grillini?  E che dire della candidatura d’una renzista imposta, squalificata ed insulsa come la Moretti? A bella posta questa Ladylike, pretesa dagli avversari di Renzi e dalla lobby degli Inestetisti,  pur di far stravincere Zaia?  E della Paita, poi, con relativo capolavoro ligure già dalla primarie?

E via via elencando...

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