Mario Tambalotti: testimonianza del figlio Andrea

Una delle tante cose che ho imparato da mio papà è che quando si parla in pubblico non si può leggere un testo. Bisogna farlo a braccio, anche se naturalmente sulla base di un canovaccio ben studiato. Lui faceva così. Ed infatti, quando faccio delle presentazioni per lavoro, cosa che mi capita abbastanza spesso, ci penso, mi preparo, so cosa voglio dire, ma non seguo un testo scritto. Mi è impossibile farlo. Ma in questo caso, perdonatemi, devo leggere. Per due motivi. Primo, senza un testo, avrei divagato e parlato troppo, perché sono figlio di mio padre. Secondo, non credo che sarei riuscito ad arrivare in fondo. Vediamo se ce la faccio così.
Una persona straordinaria
Mio papà era una persona straordinaria. Credo che ciascuno di voi lo possa testimoniare. Era straordinaria la sua biografia, straordinario il suo carattere, ed è straordinario quello che ci lascia, tramite le sue opere, quello che ha fatto, e per il suo esempio. Mi piacerebbe poter spendere un po’ più tempo a parlare della sua biografia, della sua parabola da figlio della classe operaia in Via Milano, cresciuto durante il fascismo, sempre fermamente opposto da lui, e dal suo amatissimo papà Vincenzo, Cenci, al diploma di perito industriale, alla laurea alla Bocconi, alla quale si era iscritto quasi per caso, alle tante soddisfazioni professionali, come uno dei primi commercialisti a Brescia, e tanto altro, ma non ho il tempo, e probabilmente non ne vale la pena. Perché quello per cui credo tutti lo ricorderemo di più, sono il suo carattere ed il suo esempio, e di quelli voglio parlare un attimo.
Ci sono tanti aggettivi che mi vengono in mente quando penso a mio papà, molte qualità che lo contraddistinguevano, e che immagino siano familiari alla maggior parte di voi. La grinta, determinazione, coraggio, che per esempio gli hanno permesso di superare un grave incidente in bici all’età di 80 anni, alla faccia del medico che gli disse che si doveva accontentare di andare in giro in sedia a rotelle. Invece lui è tornato in bicicletta e sugli sci, fino a questo passato Febbraio, alla soglia dei 90 anni, quando abbiamo sciato insieme in Alta Badia! E poi la saggezza, l’esperienza, la pacatezza, la pazienza, la vivissima intelligenza. E potrei continuare per molto.

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