Trasporto pubblico (TPL) e Metrò

Senza risorse adeguate il piano della ripresa per la scuola risulta impossibile

Con riferimento a proposte che, anche recentemente, sono state formulate per affrontare il problema del rientro a Scuola in sicurezza, come Agenzia del TPL di Brescia abbiamo cercato di formulare proposte, riguardanti il trasporto pubblico, basate su una concreta esperienza definita in sede del Web Team, promosso dalla Prefettura di Brescia, già da metà aprile.
Tutto ciò che è nell’ordine di investimenti per futuri nuovi autobus, l’estensione della attività didattica alla domenica, l’utilizzazione di sedi diverse dalle scuole stessa evidenziano una mancanza di realismo e di praticità. Per non dire d’una approssimazione e d’una improvvisazione ministeriali che sembrano ignorare il contesto che renda possibile la riapertura in sicurezza delle Scuole. Trasporti inclusi, per due terzi essi afferiscono a realtà non urbane, bensì extra urbane, quindi con maggiori rigidità, lunghe percorrenze, scarsa flessibilità e costi elevati per lo scaglionamento degli orari che implicano un raddoppio delle corse.




Bragaglio: Errori in passato e TPL debole. 31 10 20 (BsOggi) di Mauro Zappa

"ERRORI IN PASSATO E TPL DEBOLE”
IL PRESIDENTE BRAGAGLIO PUNTA IL DITO SULLA MANCATA AUTONOMIA FINANZIARIA. TRASFERIMENTI QUASI A ZERO. LA CONSEGUENZA: TAGLI ASSICURATI
di Mauro Zappa   (BresciaOggi 31.10.2020)
 
Claudio Bragaglio lancia un appello alla corresponsabilità. Lo fa in veste di presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico locale di Brescia, «un vaso di coccio» la cui debolezza deriva dalla mancanza di autonomia finanziaria, una realtà che «ha avuto in passato troppi padri, ma che oggi si ritrova ad esser figlia di nessuno».
L’emergenza sanitaria chiama in causa il TPL come fattore decisivo nel contrasto al Covid-19, un avamposto rivelatosi però un “tallone d’Achille del sistema». Un punto debole, sottolinea Bragaglio, diventato tale per ragioni che vengono da lontano, leggasi in primis «la progressiva erosione dell’offerta in contrasto con la progressiva crescita della domanda». Una vulnerabilità che non pare essere destinata ad essere colmata dato che a favore del sistema pubblico bresciano per l’emergenza anti Covid «sono stati erogati o previsti a vario titolo circa 120 milioni di euro, e che di queste risorse quasi nessuna riguarda il TPL».
Le gravi difficoltà di carattere economico-finanziario non investono solo il presente, ma l’intero anno a venire. Con il 2021 il bilancio preventivo registra quindi enormi problemi, dati dalla «somma di difficoltà evidenziate dagli enti di più diretto riferimento dell’Agenzia» (che peraltro sono anche soci della stessa, vale a dire Regione Lombardia, Comune e Provincia di Brescia). Da un lato a Milano si rivendicano giustamente stanziamenti per il TPL dal Governo, «dall’altro colpevolmente non si è ancora assunto alcun impegno per ciò che concerne la metropolitana della nostra città, così come non si è ottemperato al riequilibrio tra le province lombarde che penalizza Brescia nel riparto dei fabbisogni, uno svantaggio che si traduce in una sottrazione di risorse superiore ai 12 milioni».


Emergenza TPL-Scuola. Priorità di copertura per costi di esercizio di TPL ed Aziende

Gentile Signora Ministro, egregio Signor Viceministro ed egregi Signori Onorevoli,
nel dibattito in corso a livello nazionale, con particolare richiamo al MES, Sure, Recovery Fund e BEI, l’attenzione è sostanzialmente riposta sull’impiego delle risorse per infrastrutture, lavori pubblici, le “grandi opere”, oltre che - con riferimento ai trasporti - per investimenti riguardanti il rinnovo del materiale rotabile.
L’impressione che emerge da questo quadro è la limitata considerazione, per non dire la penalizzazione, che riveste il Trasporto Pubblico Locale in quanto servizio, salvo alcune situazioni legate allo sviluppo dei servizi su rotaia e altri impianti fissi.
Scelte prioritarie riguardanti il servizio si rendono invece assolutamente necessarie in ragione dell’emergenza Covid-19 e dell’auspicabile mantenimento del distanziamento di sicurezza sui mezzi pubblici, quindi prevedendo un incremento di servizio, con un corrispondente incremento di costi ed una riduzione degli introiti per le Aziende di TPL (che a Brescia per il 2020 è prevista per il 50% ovvero con ricavi che si riducono da circa 40 mln a 20 mln di euro). Immaginando nel 2021 un allarmante peggioramento del TPL a seguito di una preannunciata ed una ulteriore riduzione di risorse economiche da parte degli stessi Enti Locali.

TPL tagli Provincia, emergenza scuola

Senza la Provincia il taglio di un mln. di km e salta il “Piano Scuola-TPL”
Allarmante l’azzeramento del contributo della Provincia di Brescia per il TPL. Che vi fosse una priorità, da tutti condivisa al Tavolo Prefettizio, di evitare il “rischio caos” per le scuole era cosa risaputa. Decisivi i contributi dati dalla scuola bresciana tramite il dirigente dell’UST, dott. Bonelli, Presidi ed Insegnanti. Così come per l’indispensabile corrispondenza tra le presenze in Aula e il trasporto di oltre 30 mila studenti delle scuole superiori su 55 mila iscritti, dei quali circa 24 mila si avvalgono dei servizi extraurbani. La decisione di azzerare i 2 milioni di euro, già da tempo previsti, mette in crisi proprio tale difficile operazione. Ed impone altresì all’Agenzia di tagliare le corse degli autobus per un milione di km, fin da subito.
Questi i fatti allarmanti che mi auguro vengano riconsiderati. Ma fatti che meritano ulteriori considerazioni. La Provincia è tenuta a contribuire al TPL, come ha sempre fatto, da ultimo con la Presidenza Mottinelli. Ma modi e tempi d’un tale azzeramento sono di per sé il segno d’una sottovalutazione oltre che degli impegni presi, anche dei problemi che vi son sottesi. A maggior ragione considerando che la Provincia, fino all’inizio 2016, ha gestito il 70% di tutto il TPL bresciano.
L’esclusione della Provincia dal TPL un rischio per tutti i Comuni
La legge n. 6/2012 è una buona legge che ha fatto nascere le Agenzie del TPL sulla base di una diretta collaborazione tra Provincia e Comune di Brescia, che hanno il 90% dell’Agenzia del TPL, e con Regione Lombardia. Con contribuzioni annuali del Comune, di ben 8,5 mln di euro, con la Provincia che è scesa da 7,5 mln., a 4 mln, fino all’azzeramento. Si tenga presente che il TPL bresciano si regge su un “bilancio” di oltre 100 milioni di euro, di cui 65 di provenienza pubblica.



Il virus dimezza i passeggeri: «Per i bus buco da 20 milioni»

IL VIRUS DIMEZZA I PASSEGGERI: «PER I BUS BUCO DA 20 MILIONI»
di Davide Bacca (Giornale di Brescia 24 maggio 2020)
L’allarme di Bragaglio:«Servono risorse da Roma. E un Patto lombardo in vista di settembre».

IL VIRUS DIMEZZA I PASSEGGERI dei bus, crea un buco nelle aziende di trasporto pubblico di circa 20 milioni per i mancati incassi e a settembre rischia di mandare in tilt il trasporto scolastico se non si metterà a punto una soluzione entro luglio. È lo scenario tutt’altro che rassicurante tratteggiato dal presidente dell’Agenzia del Tpl di Brescia Claudio Bragaglio. Con un’aggravante di non poco conto. L’organizzazione del trasporto pubblico è in capo all’Agenzia, così come i contratti di servizio di Brescia Trasporti (per l’urbano) e di Sia (per l’extraurbano).
Ma a fine maggio l’Agenzia perderà il proprio direttore, Alberto Croce, pronto per la pensione e manca ancora l’albo dal quale pescare il sostituto. Il 9 agosto scadrà poi l’attuale cda e sia il presidente Bragaglio sia il vicepresidente Corrado Ghirardelli non sono rinominabili. Risultato: passaggi così delicati come quelli attesi nei prossimi mesi saranno affrontati da un’Agenzia profondamente rinnovata, forse troppo per le sfide da affrontare. Per questo Bragaglio insiste per affrontare con tempestività i molti problemi sul tavolo: a partire da scuola e risorse.

Alla Ministra dell'Istruzione on. Lucia Azzolina e ai Parlamentari Bresciani sul "rischio caos" per Scuola e TPL a settembre

ALLA MINISTRA DELL'ISTRUZIONE ON. LUCIA AZZOLINA E AI PARLAMENTARI BRESCIANI SUL "RISCHIO CAOS" PER SCUOLA E TRASPORTO PUBBLICO A SETTEMBRE
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Brescia, 6 maggio 2020
Alla cortese attenzione
della Sig.ra Ministra dell’Istruzione,
on. Lucia Azzolina
e dei Sigg. Parlamentari Bresciani

Spettabili,
        desidero, in qualità di Presidente della Agenzia del Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Brescia, segnalare alla Vostra cortese attenzione un problema particolarmente rilevante riguardante l’organizzazione del Trasporto Pubblico Locale (TPL) per le Scuole Secondarie di II Grado, con riferimento soprattutto alla riapertura, prevista per settembre.
Come in precedenti occasioni, l’Agenzia del TPL si è rivolta ai Parlamentari espressi dalla realtà bresciana segnalando criticità e sollecitandone l’interessamento. Così è avvenuto, per esempio, anche sul tema delle risorse per il Fondo Nazionale Trasporti, testimoniando, peraltro, un significativo impegno che richiamo anche per rinnovare un sentito ringraziamento.
I dati della gravità dell’epidemia di COVID-19 in Lombardia, ed in particolare nella nostra Provincia, sono del tutto noti. Al punto da segnare purtroppo una netta differenza rispetto ad altre Regioni, con riferimento anche alla diversa ricaduta delle rilevanti problematiche riguardanti l’organizzazione stessa del TPL, in particolare per quanto riguarda le Scuole Secondarie Superiori.
Una riflessione approfondita e costruttiva si è da tempo avviata in sede di un Tavolo (Web Team) predisposto a livello provinciale da S.E. il Prefetto di Brescia, dott. Attilio Visconti, con Gruppi di lavoro coordinati da Dirigenti della Prefettura stessa, il dott. Stefano Simeone e la dott.ssa Monica Vaccaro, con l’attiva partecipazione del Responsabile dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST), dott. Giuseppe Bonelli, di vari Enti ed Istituzioni, tra questi il Comune Capoluogo e la Provincia di Brescia, la Camera di Commercio, le Aziende di Trasporto, le Associazioni rappresentative delle Aziende, le Organizzazioni Sindacali, nonché l’Agenzia stessa del TPL.




Trasporti, il tempo è scaduto. Un pullman su quattro a rischio

Bragaglio: “A settembre sarà tardi. È necessario intervenire subito. Sono deluso per il disinteresse della maggioranza in Commissione”.

di Mimmo Varone

Bresciaoggi 14 Aprile 2019

A settembre rischiamo di perdere un pullman su quattro, a Milano fanno spallucce, e ripetono il “non preoccupatevi che alla fine tutto si aggiusterà”. Le cinque agenzie del Tpl lombardo sono sull'orlo del collasso immediato. Il rischio di non fare le gare nel 2020 condannerebbe al fallimento la Legge 6/2012 sul riordino del trasporto regionale. Da Roma non arrivano i soldi del Fondo trasporti, e il Pirellone ha dovuto anticipare (mai accaduto prima) la sua quota per pagare i primi quattro mesi del Tpl. Poi il vuoto. In più, si fa concreta la prospettiva che a luglio non arrivino neanche i 52 milioni del Fondo di salvaguardia. Le Province, per di più, restano in attesa dei trasferimenti romani, e il Broletto non sa se sarà in grado di erogare al trasporto pubblico i suoi due milioni. Morale, a luglio a Brescia rischiano di mancare 5,5 milioni, o forse 7,5. Ma una Regione milanocentrica non sembra averne la giusta contezza.
E' questo il film che giovedì ha visto protagonisti da una parte presidenti e direttori delle Agenzie, dall'altra i consiglieri regionali della commissione Quinta. A conclusione dell'audizione, il presidente dell'Agenzia bresciana Claudio Bragaglio riassume tutto con una parola: “delusione”. Delusione perché “chiuso il primo punto all'odg sulla politica tariffaria di Milano – spiega -, la maggioranza ha praticamente abbandonato l'aula”. E anche “seria preoccupazione” per una tanto scarsa consapevolezza dei rischi reali incombenti sul Tpl regionale, che nemmeno il “collasso” evocato a più riprese dalle Agenzie in coro riesce a scuotere.


L’agenzia del Tpl lancia l’allarme

BRAGAGLIO. Intervista a “LA VOCE DEL POPOLO”: LA SOPPRESSIONE DELLE CORSE DEL TPL NON È SOLO UN’IPOTESI.
Mancano all’appello 5,5 milioni di euro. Il presidente Claudio Bragaglio: “Da luglio potremmo essere costretti a tagli drammatici”
Intervista di Romano Guatta Caldini. 14 febbraio 2019

Bragaglio, cosa prevede il nuovo Programma di bacino?
R: Dopo l’approvazione del Programma, che per la prima volta comprende la provincia nella sua totalità, stiamo avviando la gara per l’affidamento del servizio. Abbiamo stabilito 7 anni, ma può darsi che nella fase di esecuzione possano essere anche di più, per un totale di 450 milioni di euro. Il costo del Tpl (Trasporto pubblico locale) bresciano su gomma, quindi esclusa la metropolitana, ammonta a circa 65 milioni l’anno. Il restante 40% è coperto dalla tariffazione. Prevedendo un incremento di circa 5 milioni di km, intervenendo anche sulla struttura di alcune linee di forza, dove c’è maggior carico di movimentazione. Sempre tendo ben presente che una parte molto significativa del trasporto pubblico provinciale è quello scolastico. L’utilizzo da parte degli studenti si aggira attorno al 60/65% dell’uso del mezzo pubblico.

Con gli attuali criteri Brescia Perde 12 milioni

Con gli attuali criteri Brescia Perde 12 milioni
di Davide Bacca (giornale di Brescia)
La traversata del deserto non è ancora finita, perché bisognerà capire quali “correttivi” verranno effettivamente messi in campo dalla regione per modificare i fabbisogni standard. Eppure Brescia vede la luce in fondo al tunnel. Progetti e programmi dicono di un potenziamento del trasporto pubblico: più bus, più treni, più qualità. Ma senza risorse è come fare un matrimonio con i fichi secchi.  Senza le modifiche approvate in questi due giorni dal Consiglio regionale Brescia era sull’orlo del baratro, per usare le parole di Claudio Bragaglio, presidente dell’agenzia del Tpl di Brescia.

Bragaglio: Piano di bacino, altro pressing sul Pirellone

Comune e Provincia non approveranno il Programma di trasporto fino a quando la Regione non sanerà il trattamento su autobus, metro e pullman
 
di Mimmo Varone (Bresciaoggi. 08/12/18)
Il rifiuto del sindaco Emilio Del Bono e del presidente della Provincia Samuele Alghisi di approvare il Programma di trasporto di bacino (Ptb) preparato dall'Agenzia del Tpl sta creando una situazione seria. Loggia e Broletto prima di dare l'ok vogliono che la Regione sani la «iniquità» con cui tratta Brescia in termini di contributi per bus, pullman e metropolitana.
Ma il tempo passa, nulla sembra muoversi nonostante l'impegno dei tre assessori regionali bresciani, Davide Caparini al Bilancio, Fabio Rolfi al Territorio e Alessandro Mattinzoli allo Sviluppo economico. Dunque, urge un tavolo di trattativa per tentare un accordo.
Una mossa in questa direzione la fa il presidente dell' Agenzia Claudio Bragaglio, che giovedì ha inviato al Governatore Attilio Fontana, a Del Bono e ad Alghisi una lettera in cui il (pressante) suggerimento traspare chiaro tra le righe
Se non si arriva rapidamente a un accordo, con conseguente approvazione del Programma, l'Agenzia non può procedere alla definizione del Piano economico finanziario, di conseguenza non può definire i capitolati della gara per l'affidamento al gestore unico del servizio sull'intero territorio provinciale, città comprese.

Il trasporto pubblico è a un bivio, senza risorse rischia il collasso. Intervista

Claudio Bragaglio, presidente della Agenzia del TPL di Brescia
“IL TRASPORTO PUBBLICO E’ A UN BIVIO, SENZA RISORSE RISCHIA IL COLLASSO”
Intervista di Davide Bacca (Giornale di Brescia 19 11 18)

Claudio Bragaglio non ha dubbi. «Il trasporto pubblico bresciano è a un bivio. O imbocca la strada che noi abbiamo disegnato, quella di un servizio di qualità, ma allora servono più risorse per accompagnare la sua crescita. Oppure, se resta l’attuale assetto delle risorse, il trasporto pubblico bresciano rischia il collasso». In ballo, per il presidente dell’Agenzia del Tpl di Brescia, non ci sono solo i 9 milioni per la gestione del metrò. C’è il «concreto rischio» che al budget bresciano manchino «15-20 milioni», con un conseguente «taglio alle corse dei bus del 20-25%». Questione affrontata anche venerdì, nell’ultimo vertice in Regione, e che sarà oggetto di un incontro coi sindacati nei prossimi giorni.
Presidente Bragaglio, gli incontri dei giorni scorsi tra Amministrazione, Agenzia, assessori e consiglieri regionali sembrava aver garantito al Tpl di Brescia le risorse per il 2019. Perché questo nuovo allarme?
«Gli incontri sono stati molto positivi, hanno consentito di fare un quadro delle risorse e dei rischi. Lì è nata l’idea di un patto politico-territoriale oltre gli schieramenti politici per valorizzare il trasporto pubblico bresciano. È una battaglia locale giocata dentro la battaglia della Regione, che noi sosteniamo, per avere una redistribuzione più equa del fondo nazionale trasporti. Ma, numeri alla mano, l’idea che garantire al territorio bresciano le stesse risorse del 2018 sia una buona soluzione, è sbagliata. Consolidando quelle cifre, ci esporremmo a un rischio elevatissimo: nel 2019 e soprattutto nel 2020, con l’entrata in vigore dei fabbisogni standard, avremmo una vera e propria amputazione del sistema del Tpl, pari al 20-25% dei km percorsi».


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