Discorso su Marx – Intervento di Massimo D’Alema all’Università di Pechino 5 maggio 2018

Trasporto pubblico (TPL) e Metrò

Senza risorse adeguate il piano della ripresa per la scuola risulta impossibile

Con riferimento a proposte che, anche recentemente, sono state formulate per affrontare il problema del rientro a Scuola in sicurezza, come Agenzia del TPL di Brescia abbiamo cercato di formulare proposte, riguardanti il trasporto pubblico, basate su una concreta esperienza definita in sede del Web Team, promosso dalla Prefettura di Brescia, già da metà aprile.
Tutto ciò che è nell’ordine di investimenti per futuri nuovi autobus, l’estensione della attività didattica alla domenica, l’utilizzazione di sedi diverse dalle scuole stessa evidenziano una mancanza di realismo e di praticità. Per non dire d’una approssimazione e d’una improvvisazione ministeriali che sembrano ignorare il contesto che renda possibile la riapertura in sicurezza delle Scuole. Trasporti inclusi, per due terzi essi afferiscono a realtà non urbane, bensì extra urbane, quindi con maggiori rigidità, lunghe percorrenze, scarsa flessibilità e costi elevati per lo scaglionamento degli orari che implicano un raddoppio delle corse.




Bragaglio: Errori in passato e TPL debole. 31 10 20 (BsOggi) di Mauro Zappa

"ERRORI IN PASSATO E TPL DEBOLE”
IL PRESIDENTE BRAGAGLIO PUNTA IL DITO SULLA MANCATA AUTONOMIA FINANZIARIA. TRASFERIMENTI QUASI A ZERO. LA CONSEGUENZA: TAGLI ASSICURATI
di Mauro Zappa   (BresciaOggi 31.10.2020)
 
Claudio Bragaglio lancia un appello alla corresponsabilità. Lo fa in veste di presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico locale di Brescia, «un vaso di coccio» la cui debolezza deriva dalla mancanza di autonomia finanziaria, una realtà che «ha avuto in passato troppi padri, ma che oggi si ritrova ad esser figlia di nessuno».
L’emergenza sanitaria chiama in causa il TPL come fattore decisivo nel contrasto al Covid-19, un avamposto rivelatosi però un “tallone d’Achille del sistema». Un punto debole, sottolinea Bragaglio, diventato tale per ragioni che vengono da lontano, leggasi in primis «la progressiva erosione dell’offerta in contrasto con la progressiva crescita della domanda». Una vulnerabilità che non pare essere destinata ad essere colmata dato che a favore del sistema pubblico bresciano per l’emergenza anti Covid «sono stati erogati o previsti a vario titolo circa 120 milioni di euro, e che di queste risorse quasi nessuna riguarda il TPL».
Le gravi difficoltà di carattere economico-finanziario non investono solo il presente, ma l’intero anno a venire. Con il 2021 il bilancio preventivo registra quindi enormi problemi, dati dalla «somma di difficoltà evidenziate dagli enti di più diretto riferimento dell’Agenzia» (che peraltro sono anche soci della stessa, vale a dire Regione Lombardia, Comune e Provincia di Brescia). Da un lato a Milano si rivendicano giustamente stanziamenti per il TPL dal Governo, «dall’altro colpevolmente non si è ancora assunto alcun impegno per ciò che concerne la metropolitana della nostra città, così come non si è ottemperato al riequilibrio tra le province lombarde che penalizza Brescia nel riparto dei fabbisogni, uno svantaggio che si traduce in una sottrazione di risorse superiore ai 12 milioni».


Emergenza TPL-Scuola. Priorità di copertura per costi di esercizio di TPL ed Aziende

Gentile Signora Ministro, egregio Signor Viceministro ed egregi Signori Onorevoli,
nel dibattito in corso a livello nazionale, con particolare richiamo al MES, Sure, Recovery Fund e BEI, l’attenzione è sostanzialmente riposta sull’impiego delle risorse per infrastrutture, lavori pubblici, le “grandi opere”, oltre che - con riferimento ai trasporti - per investimenti riguardanti il rinnovo del materiale rotabile.
L’impressione che emerge da questo quadro è la limitata considerazione, per non dire la penalizzazione, che riveste il Trasporto Pubblico Locale in quanto servizio, salvo alcune situazioni legate allo sviluppo dei servizi su rotaia e altri impianti fissi.
Scelte prioritarie riguardanti il servizio si rendono invece assolutamente necessarie in ragione dell’emergenza Covid-19 e dell’auspicabile mantenimento del distanziamento di sicurezza sui mezzi pubblici, quindi prevedendo un incremento di servizio, con un corrispondente incremento di costi ed una riduzione degli introiti per le Aziende di TPL (che a Brescia per il 2020 è prevista per il 50% ovvero con ricavi che si riducono da circa 40 mln a 20 mln di euro). Immaginando nel 2021 un allarmante peggioramento del TPL a seguito di una preannunciata ed una ulteriore riduzione di risorse economiche da parte degli stessi Enti Locali.

TPL tagli Provincia, emergenza scuola

Senza la Provincia il taglio di un mln. di km e salta il “Piano Scuola-TPL”
Allarmante l’azzeramento del contributo della Provincia di Brescia per il TPL. Che vi fosse una priorità, da tutti condivisa al Tavolo Prefettizio, di evitare il “rischio caos” per le scuole era cosa risaputa. Decisivi i contributi dati dalla scuola bresciana tramite il dirigente dell’UST, dott. Bonelli, Presidi ed Insegnanti. Così come per l’indispensabile corrispondenza tra le presenze in Aula e il trasporto di oltre 30 mila studenti delle scuole superiori su 55 mila iscritti, dei quali circa 24 mila si avvalgono dei servizi extraurbani. La decisione di azzerare i 2 milioni di euro, già da tempo previsti, mette in crisi proprio tale difficile operazione. Ed impone altresì all’Agenzia di tagliare le corse degli autobus per un milione di km, fin da subito.
Questi i fatti allarmanti che mi auguro vengano riconsiderati. Ma fatti che meritano ulteriori considerazioni. La Provincia è tenuta a contribuire al TPL, come ha sempre fatto, da ultimo con la Presidenza Mottinelli. Ma modi e tempi d’un tale azzeramento sono di per sé il segno d’una sottovalutazione oltre che degli impegni presi, anche dei problemi che vi son sottesi. A maggior ragione considerando che la Provincia, fino all’inizio 2016, ha gestito il 70% di tutto il TPL bresciano.
L’esclusione della Provincia dal TPL un rischio per tutti i Comuni
La legge n. 6/2012 è una buona legge che ha fatto nascere le Agenzie del TPL sulla base di una diretta collaborazione tra Provincia e Comune di Brescia, che hanno il 90% dell’Agenzia del TPL, e con Regione Lombardia. Con contribuzioni annuali del Comune, di ben 8,5 mln di euro, con la Provincia che è scesa da 7,5 mln., a 4 mln, fino all’azzeramento. Si tenga presente che il TPL bresciano si regge su un “bilancio” di oltre 100 milioni di euro, di cui 65 di provenienza pubblica.



Il virus dimezza i passeggeri: «Per i bus buco da 20 milioni»

IL VIRUS DIMEZZA I PASSEGGERI: «PER I BUS BUCO DA 20 MILIONI»
di Davide Bacca (Giornale di Brescia 24 maggio 2020)
L’allarme di Bragaglio:«Servono risorse da Roma. E un Patto lombardo in vista di settembre».

IL VIRUS DIMEZZA I PASSEGGERI dei bus, crea un buco nelle aziende di trasporto pubblico di circa 20 milioni per i mancati incassi e a settembre rischia di mandare in tilt il trasporto scolastico se non si metterà a punto una soluzione entro luglio. È lo scenario tutt’altro che rassicurante tratteggiato dal presidente dell’Agenzia del Tpl di Brescia Claudio Bragaglio. Con un’aggravante di non poco conto. L’organizzazione del trasporto pubblico è in capo all’Agenzia, così come i contratti di servizio di Brescia Trasporti (per l’urbano) e di Sia (per l’extraurbano).
Ma a fine maggio l’Agenzia perderà il proprio direttore, Alberto Croce, pronto per la pensione e manca ancora l’albo dal quale pescare il sostituto. Il 9 agosto scadrà poi l’attuale cda e sia il presidente Bragaglio sia il vicepresidente Corrado Ghirardelli non sono rinominabili. Risultato: passaggi così delicati come quelli attesi nei prossimi mesi saranno affrontati da un’Agenzia profondamente rinnovata, forse troppo per le sfide da affrontare. Per questo Bragaglio insiste per affrontare con tempestività i molti problemi sul tavolo: a partire da scuola e risorse.

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