Nel leggere alcuni commenti sul futuro del PD, dopo la manifestazione della Cgil e la Leopolda, rimango semplicemente basito. Per un misto di ipocrisie e d’ingenuità. Si sostiene: con Renzi viene ammazzato l’Ulivo, vengono recise le radici fondative (sinistra e cattolici democratici) del PD e così via, gridando allo scandalo.L’Ulivo è stato sepolto e le comuni radici gli son state in gran parte tagliate con la nascita stessa del PD, sostenuta da un preciso gruppo di dirigenti. Quelle le prime responsabilità, quelli i primi responsabili.Per primi ci han provato Prodi con la Lista unica e Veltroni al Lingotto nel 2007. Per poi entrambi andarsene alla svelta. Il resto è retorica del nuovismo ed illusionismo, dilaganti allora, anche se meno di ora.L’Ulivo nasce a metà degli anni ’90 come un’alleanza di governo tra due diversi e distinti riformismi. Con storie, gruppi dirigenti, valori e referenti in Europa diversi.
Fonderli in un “partito unico”, nel modo sbrigativo come s’è fatto ed imposto, significava dar luogo in futuro ad una precisa alternativa. O la prevaricazione dell’una componente sull’altra (come pensato da Prodi e come per un certo periodo è stato il PD a trazione DS) o il seppellimento di entrambe quelle storie politiche (come si sta realizzando con Renzi).