Salvare il PD. Aut...aut: o Governo unito o Elezioni

Niente più d’una bugia rende omaggio alla verità. Bugia, quella dell’on. D’Alema quando sostiene,giorni fa sull’Huffington Post, che sulla vicenda del PD lui s’è battuto 15 anni per il “trattino” tra Centro e Sinistra, ovvero per una distinzione tra la sinistra riformista e l’area centrista cattolica.
Quando invece, nel periodo 2004-07, egli fu decisivo per la “fusione fredda” del PD. Per poi ritenerla un “amalgama mal riuscito”. Ma della sua precedente resistenza non v’è traccia alcuna. Ben più imbarazzanti delle parole, sono poi nel PD le bugie dei fatti. Sequenza lunga, a cui sta ponendo rimedio il nuovo PD di Zingaretti, uscito rafforzato dalla “tre giorni” di Bologna. Uno Statuto che stabiliva il valore fondativo delle Primarie per far coincidere il segretario politico con il capo del governo. Con tre milioni e mezzo di votanti che incoronarono Veltroni, dimessosi solo un anno e mezzo dopo!
Un “PD a vocazione maggioritaria” che, con la sua autosufficienza, ha perso tutte le elezioni nazionali, mentre ne ha vinte e molte - in Regioni e Città – ma con la strategia opposta, come partito unitivo, con alleanze larghe e civiche, come a Brescia con il Sindaco Del Bono.
Un PD che si staccava da corpi intermedi, sindacati, forze sociali con la sua “disintermediazione”.
Un segretario, Renzi, che assicurava serenità al Governo Letta, ma spalancandogli la botola sotto i piedi. Per non dire poi della guerra al M5S con Renzi, il più scatenato in campo, che ha costretto un riluttante Zingaretti a farci un Governo insieme, ma pure a subire una scissione del PD,disseminando poi di trappole il cammino del Governo.