(della Direzione lombarda del PD)
Si discute sul ruolo d’un “Polo di Centro”. Con un corredo di ironie, come uno stanco déjà-vu o con qualche, ma sopita speranza pensando ad un…lontano “Campo largo”. Quindi con un entusiasmo spesso prossimo allo zero! Se poi tale Centro è barcollante e si suddivide moltiplicandosi in vari…centrini, facendo persino l’occhiolino calendiano alla Meloni, l’effetto del ridicolo diventa incontenibile. Ci basti l’elenco dei vari concorrenti che in cinque o sei si contendono l’attuale capocchia dello spillo di questo Centro: Renzi, Calenda, Magi, Marcucci… e buon ultimo, con mia delusione, un parlamentare stimabile come Luigi Marattin che pure lui s’intesta il suo partitino personale, nientemeno che…Liberaldemocratico. Forte la tentazione di allungare le gambe da una comoda poltrona per assistere alla fine certa d’un tale teatrino malamente messo in scena.
Già, ma con un sorriso molto amaro, perché quel che si presenta come quasi una pochade è uno dei problemi – a mio parere – più decisivo e critico del fronte progressista del Centro Sinistra. Per quanto sembri incredibile, ma…è così. Quindi un problema che – se irrisolto – ci costringerà a consegnare la nostra bandiera al vento della sconfitta. E non solo a livello nazionale! Visto che dopo gli ottimi Martinazzoli ed i Corsini siam già stati bravi a perdere poi in Loggia a Brescia, persino con i Paroli ed i Rolfi!
Né più, né meno. Senza un affidabile e significativo Polo di Centro democratico la Sinistra coltiva solo la propria sconfitta. Intanto valgono i numeri. Si obietta che nei Comuni si vince anche senza alcun Polo centrista. Vero, ma è altrettanto vero che il Centro Sinistra è mediamente un po’ più della metà del voto ottenuto in tali Comuni, ma a cui si aggiungono poi le liste civiche e del Sindaco. Che fan poi la vera differenza. Anche in Loggia, per esempio, si determina più o meno una differenza tra il 40% del Centro Sinistra e poi il 55% della sua vittoria. Ma nulla di paragonabile col voto nazionale che non prevede né le liste simil-civiche, né un candidato Premier simil-sindaco. Quindi è un’area di voto che - nel passaggio dai Comuni al Parlamento nazionale - per il Centro Sinistra si dissolve. E lo penalizza.